Articoli e Interventi >> La "Carta d'Identità" della Calabria
 
(Quotidiano del Sud)

Sulla base dei dati forniti da Eurostat, Istat, Svimez, Bankitalia e Unioncamere, è emersa una “carta d’identità” della Calabria veramente preoccupante. Purtroppo, per motivi di spazio,  possiamo presentare solo una piccola percentuale di queste criticità strutturali; ma, crediamo siano sufficienti per farci capire quanto sia difficile imboccare la via della discontinuità, rispetto al passato.
In questa occasione, non intendiamo esprimere opinioni sul che fare, perché i dati parlano da soli. 

1) Contesto socio-culturale

- Elevato “gap” di credibilità da parte dei cittadini nei confronti dei livelli di governo, sia nazionali che regionali (carenza di prossimità);
- accentuata propensione ai localismi da parte della classe politica;
- scarsa qualità degli investimenti prodotti;
- inefficienza dell’apparato amministrativo pubblico;
- nei prossimi venti anni, soltanto un calabrese su tre avrà meno di 40 anni  ed i giovani sotto i 17 anni scenderanno al 17%.

2) Specificità  orografico-territoriali ed ambientali

- La Calabria presenta il più alto livello di rischio sismico rispetto a tutte le altre regioni italiane, unitamente a quello di rischio frane, alluvioni e di avanzamento erosivo delle coste;
- il sistema infrastrutturale è obsoleto ed inadeguato per attrarre in loco investimenti extraregionali nazionali ed esteri;
- i servizi di trasporto pubblico risultano, in generale, carenti  e quelli delle aree urbane insufficienti, rispetto alla domanda collettiva;
- la Calabria è al quart’ultimo posto tra le regioni italiane in ordine alla raccolta differenziata;
- il patrimonio paesaggistico ed ambientale continua ad essere sempre più eroso  e gli spazi pubblici si presentano notevolmente dequalificati;

3) Sistema produttivo e PIL regionale

- se si considera il tasso di sopravvivenza delle imprese regionali, in Calabria, un’impresa su due cessa la propria attività entro 5 anni dalla nascita, a causa della maggiore polverizzazione del sistema produttivo;
- in Calabria si consuma più di quanto si produce;
- la possibilità di accesso al credito da parte delle famiglie e delle piccole imprese locali calabresi è quasi inesistente;
- l’indice percentuale dell’export calabrese supera di poco lo 0%, rispetto al 71,4% del Nord nel suo complesso ed all’11,5% del Mezzogiorno;
- nel settore industriale, la dinamica incidentale, in termini di contributo alla produzione del Pil regionale, si attesta al 13,9% contro una media nazionale pari al 33%.
- il reddito regionale  viene prodotto, per il 75%, dalla politica pubblica;
- per quanto concerne il PIL pro-capite, la Calabria occupa permanentemente le ultime posizioni nella graduatoria delle regioni italiane, stabilizzandosi, in questi ultimi anni, intorno al 65%  rispetto al dato medio nazionale.
- in Calabria, le famiglie in povertà relativa sono il 26 % rispetto a quelle residenti (contro il 23% del Mezzogiorno, il 6,3% del Centro ed il 4,9% del Nord), mentre quelle in povertà assoluta rappresentano circa il  10% (contro il 6,7% del Mezzogiorno, il 3,8% del Centro ed il 3,6% del Nord);

4) Mercato del lavoro

- il tasso di disoccupazione, supera oggi il 25%, mentre quello giovanile il 65%;
- per quanto riguarda il lavoro a tempo determinato, in Calabria (Puglia e Sicilia) si segnalano le quote più elevate di dipendenti a termine;
- il precariato, specialmente quello “pubblico”, è elevatissimo e praticamente privo di ammortizzatori sociali.
- la quota di lavoro irregolare si aggira intorno al 31%, contro una media nazionale del 13%(circa il 10% nel Centro-Nord) ed una media del Mezzogiorno del 19%.

5) Qualità della vita e servizi socio-assistenziali

- la spesa sanitaria, in rapporto al PIL, risulta la più alta tra tutte le regioni italiane (10,37%), con una media nazionale del 7,09%;
- la mobilità sanitaria, durante il periodo 2010/2012 è passata da 230.000 persone a 240.000;
- la Calabria si colloca all’ultimo posto per quanto riguarda la spesa dedicata ai servizi sociali in rapporto al Pil;

Istruzione

- il livello di analfabetismo in Calabria è, ancora oggi, il più alto d’Italia;
- la Calabria si colloca tra le ultime quattro regioni nel  numero dei lettori di quotidiani e riviste e nell’uso di reti informatiche per la lettura on line.

Legalità
- per quanto riguarda gli omicidi volontari la Calabria, è passata dal secondo posto del 1891 (dopo la Sicilia), al primo posto nel 2011 (con una media di 3,19 omicidi  ogni 100.000 abitanti);
- per quanto concerne i delitti contro lo stato ed i delitti di mafia, essa si colloca al secondo posto dopo la Campania.

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